Il 5×1000? Metti il turbo alla tua voglia di aiutare gli altri

Oggi parliamo di tasse, ma lo facciamo partendo dall’angolo più piacevole, ovvero dalla piccola quota che, in regime di assoluta libertà, possiamo donare agli enti benefici che preferiamo, secondo quanto previsto dalle attuali Leggi italiane.

Parleremo infatti di 5×1000, di come funziona, di come utilizzarlo e di come versarlo automaticamente agli enti benefici che più ci stanno a cuore.

Che cos’è il 5×1000

Il cinque per mille è una quota ricavata da quanto pagheremo di IRPEF che viene comunque incassata dal Tesoro, per essere poi redistribuita all’Ente che il contribuente preferisce.

Gli Enti accreditati devono avere determinate caratteristiche e nello specifico avere una organizzazione non profit e occuparsi di beneficenza, di ricerca scientifica o comunque di attività che riguardano il benessere della comunità.

Quando va indicata la destinazione?

La destinazione va indicata nell’apposita cella al momento della dichiarazione dei redditi. Per sapere a chi destinare il tuo 5×1000 dovrai conoscere soltanto il codice che viene attribuito all’associazione alla quale hai deciso di donare.

Che tipo di enti possono percepirlo?

La Legge è relativamente restrittiva in questo senso. Sono quattro infatti le categorie di associazioni e di Enti che possono ricevere in donazione il 5×1000 del contribuente:

  1. Chi si occupa di volontariato, come le ONLUS, nonché le associazioni di promozione sociale. Le attività devono essere registrate nei registri provinciali, regionali e nazionali per ricevere il contributo;
  2. Le attività sociali gestite dal Comune, ma soltanto del comune dove siamo residenti ;
  3. Tutte le organizzazioni che si occupano di ricerca sanitaria;
  4. Le Università e gli enti che si occupano di ricerca scientifica.

Da quando si può versare?

In Italia la disciplina è stata introdotta a partire dal 2006 e da quell’anno sia chi fa il CUD, sia chi invece il modello unico per le persone fisiche, può decidere di destinare questa somma alle attività che preferisce, a patto che appunto siano regolarmente iscritte, che abbiano un numero assegnato e che siano appunto associazioni di promozione sociale o che si occupino di ricerca e assistenza sanitaria.

Non so a chi donare: che faccio?

Quando lo stato ci lascia libertà diretta per quanto riguarda la scelta di come spenderemo una (minima) parte delle nostre tasse, è sempre bene approfittarne. Il nostro consiglio è quello di navigare il web e cercare le associazioni per le quali nutriamo maggiore empatia, quelle organizzazioni che magari seguono una causa che ci sta particolarmente a cuore e che riteniamo capaci di migliorare il mondo in cui viviamo.

Ci sono centinaia di Enti che in Italia possono ricevere questa specifica donazione, che rimane comunque molto diversa, anche negli scopi, all’8×1000, più risalente nel tempo e con importi sicuramente superiori.

Non pago l’IRPEF: posso donare comunque?

No. Il 5×1000 viene calcolato sull’imposta IRPEF e dunque soltanto chi si trova a pagare l’IRPEF può decidere di donarlo.

Nel caso in cui, in assenza di IRPEF vuoi comunque donare, ti consigliamo di farlo direttamente all’associazione che hai individuato.

In questo caso non potrai sottrarre parte delle tue tasse al Tesoro e destinarle alle attività che ti interessano, ma farai comunque un’opera gradita capace di aiutare a cambiare il mondo.